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Pubblicata il 01/03/2005
"Come fragili nebulose
siamo condotti
oltre la sfera del tuono,
soltanto esistere
come lupi nella tempesta,
nel giorno di fuoco
e nella notte di niente.
Nell’ora suprema
del dolce tormento,
la sinuosa avidità
affonda nel mondo
la sua lama profonda.
L’arcana creatura
si rivela,
lenta metamorfosi dell’essere
gelida ha la pelle,
pregno il ventre,
d’ironia beffarda
e tristezza suadente.
Un’oscura atmosfera
avvolge la città,
il rapace volatile
con animo febbrile
annuncia l’infernale corteo,
poi, la fine.
"
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