Biagio, stasera la Luna è dei poeti,
di quei che cantavan sotto gli abeti,
che la televisione ha fatto zittire
ed ora cantano ciò che non ti seppi dire
ma neanche domani potrò farlo
né in un verso, né in un ciarlo.
né un folio la mestizia di te che sei ito.
Lascio così agli altri suonare per me
la melanconia di stanotte e di te.
Non potrei stringerti tutto in una rima
Se non degli aedi sarei brutta mima.
Cosicché non so far altro che lasciarti una riga
che dell’amore non vuol aver diga;
affinché ciò che scrivo non si fermi nell’inchiostro
ma in quello che fu e che sarà sempre nostro.