Cartografo di anime incomprese
anime sole, anime di altri tempi,
fulcro del legno, fonte di vita
piangente nel desio di un urlo;
trascini i tuoi fastidi stizzosi,
l’insania di sentir dei passi vicini
ti fa correre più lesto del ladro
non curante del rimasto tempo;
accovacciati, nasconditi nell’ombra
tu non vuoi da alcun, essere veduto
perché nessuno ti vuol scorgere
la tua anima non pesa, non è importante.
Sei la solitudine di un gioco puerile
la tristezza del satiro, il riso del clown,
sei quello che conta, ma non darlo a vedere
non far vanto di quello che sei
sei parola bislacca, per chi ne conosce
l’incessante amarezza e l’accetta,
l’adora, mentre si nutre del suo nettare,
mentre sbava fremendo nell’orgasmo;
duelli costante con l’uomo e il mondo,
guerriero dei folli, servo di liberi versi
sei re di un attimo, e l’attimo dopo ancora
è solo ricordo!