Scivolano come trecce
d'acqua scrosciante
i nostri abbracci
rinchiusi in un filo.
Invisibili ali di mosca
per volare fino a te,
per un bacio,
per uno sguardo,
uno soltanto.
Mi arrampico sulle nuvole
e conquisto la roccaforte
della luna silenziosa
per vederti da lassù.
Smetti
di sorridere
da quella cornice blu:
sono stanca di spiarti
e rubarti il respiro
del sonno inquieto
da un ritratto di carta.
Ormai un conato
di vomito mi strangola
ogni sera.