Il continuo lamento
della tua voce
rotta in pianto,
cocci della tua anima
incisi col sangue,
mi logori la vista,
non posso guardarti
mentre porti alla bocca
una caramella d'arsenico,
e sputi l'esistenza
e firmi con il piede
sinistro il tuo testamento.
Strappami a morsi
le orecchie, cancella
dai miei timpani
quell'urlo di morte
che hai stampato in volto.