Assorto
da un cielo stiracchiato
e inanime
dal ventre torpido
di nubi sdilinquite
che a ben vederlo
smuove tenerezza
nel suo protrarsi
stolido nel tempo
promessa certa
emblema sicumero
che il vagolare
pallido dei giorni
il brancicare
mete sfilacciate
è l'impostura
l'arma a doppio taglio
di quel languore
lama e pio diletto