mi vergogno
di questa mia società
che produce bombe al mattino
e strane rotatorie francesi
per la tipica nebbia londinese
quella di metà pomeriggio
ancora mi vergogno
quando bevo del buon vino rosso
nel bar il solito
il suo stemma un simpatico leone alato
drogato leone del politico andato
quanto vorrei
essere figlio del fango
della mia negra madre africana
raccontata dai libri di storia
come antipasto di gamberetti
prima di assaggiare l'impero del coniglio
sarebbe bello spegnere il televisore
non conoscere la roulette russa della borsa
piazza dell'affare assassino
travestito da patetiche libertà
vorrei essere schiavo di qualcuno
cucire nel sangue i palloni
(babbo natale travestito da impiegato)
per far giocare bambini eleganti
nella nebbia milanese di metà pomeriggio
non l'ho mai chiesto
però che importa
sono nato in Italia