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Utente eliminato
Pubblicata il 05/03/2002

arrivano saltellando
semichiusi dal sonno
dai capelli adombrati
dalla bocca violati

piano si sgranano
la pupilla dilata
nell’ombra scura
delle mie domande

e non è il cielo che guardi
non la terra che pesti
né le anatre in fila distratte
e neppure il calice rosso

mi guardi con un’ansia
che non conosco negli altri
che mi lascia senza fiato
senza speranza e senza rancore

solo acqua e nuvole
erba, suoni remoti
sudore, caldo e sole
da pagare tutto
fino all’ultima goccia
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