Si gela,
piove,
è Natale.

Il gatto dorme sulla poltrona,
aspettando che la ciotola venga riempita,
la mente rimane con lui
ma non c'è piatto abbastanza grande per sfamarla.

Accendo la scatola nera,
ipnotico intreccio di noia,
tra un albero ed un altro
c'è la pubblicità.

Un caffè,
una sigaretta,
qualche augurio.

Niente comunicazione
solo qualche freddo messaggio
come output di un elaboratore
della buona norma giornaliera.

Vago nel labirinto interiore
e non trovo altro che
trappole da vietcong
mimetizzate perfettamente.

Devo uscire,
qualche birra,
qualche risata

Mi addormento sul letto del giullare
riscaldato da insensate varizioni sul tema
che risuonano sulle corde di un violino rotto.