Senza fretta ne meta
si dirige uno straccione
in tasca una vecchia moneta
e una pentola d'ottone.
I sassi invadono le scarpe
il gelo macina le ossa fragili
per lui niente melodia d'arpe,
acrobati e buffoni agili.
Il sonno assassino
risucchia le energie
e il buio chino
ne fa meschine parodie.
Un tempo in cima al monte
a bere dalla più vitale fonte,
ora rifugiato sottoterrera
dove il diavolo lo afferra.