Sono, alcuni cristalli,
pupille di mare
trasparenti o in difetto
screziati di corallo
al pari d'altri, opachi,
a cui in trappola
pare anche d'unguento solido
farsi collana e legare
paesaggi amorfi
delle matrici.
Io al microscopio
sono come nell'universo
fintanto che valli, anfratti,
chiuse caverne inesplorate
rompo per, talvolta, individuare
quell'infinitesima
creatura a cui la casa
non più certa
scrollo
dai verdi pendii dei muschi.
E sembrami sera
tra tormaline
ed albe nelle calciti
in metalliche città assolate
frenando l'impicciosa luce.
Il sodalizio
è di colori
in lacrimate tavolozze
nobilitano se stessi.....
(ohhhhh... quanto diversi gli uomini!).
Qualche volta
come chirurgo
facendo leva con la scienza
cristalli ho cresciuto come vetrioli
e presero a debordare
al seguito dell'umor della luna:
fintanto ch'essi nel mare
giocoforza immoto
crescono
io anche imparo
com'esser prisma d'uomo.
I minerali sono dopo fiori
prima vapori essenziali d'Universo
e le spirali che impronta
tutte copre d'impurezza
che lo spirito mai può lasciarli.