PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/12/2004
L'albero che non incalza
i suoi succhi
e sta sereno nelle tempeste
di fine estate,
in empatia sapienzale,
diventa ciò che è;

impallidisce le fronde alle paludi
se il ristagno riflette
l'irrequietezza torbida,
guarda
le grandi pianure silenziose
quando alludono
all'orizzonte sgombro;

si converte in potenza che si chiude
e si congeda dal monaco se il salmo
è un ostacolo fra lui e Dio.

Nello spazio che mi compenetra
io cresco guardando fuori
ma è in me che cresce l'albero.

La donna si eterna nell'uomo,
in esso cerca l'Infinito,
che trova solo attraverso
il finito: perdersi nella materia
è sparire dalla propria vita.

Nel lungo e doloro processo,
alla soglia dell'autonomia,
scrivo nel grembo gestante
la nobile fame d'amore.
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Chiamavolo come vuoi, ma è vera poesia, per la metrica e la musicalità dei versi. Per me sei una bella scoperta e debbo dirti che sei veramente brava. Il finale della tua poesia è degno di nota, ove nel lungo e doloroso processo alla soglia dell'autonomia affermi e proclami la nobile fame d'amore. Un senso eterno di un cammino di vita di evoluzione di una donna. Serafico

il 13/12/2004 alle 00:34

Direi che è proprio poesia...e non solo perchè trasmette un bel messaggio....
Complimenti
Un caro saluto
MR

il 13/12/2004 alle 18:47

In ogni minima porzione di tempo che soffro e gioisco vorrei incontrare tutte le dimensioni.

Ti ringrazio Serafico, su questa mia "analisi" avevo qualche dubbio che nel tuo commento sparisce per lasciare il posto alla competenza del tuo dire... ti ho letto e commentato, anche tu sei una bellissima scoperta... a presto rileggerci.

Donatella

il 13/12/2004 alle 19:03

Felice ti sia piaciuta, cara Maria Rosa, è un mio percorso extempore... nei meandri della mia inappagata voglia di "amazzone"... ma credo che la chiusa renda la mia femminilità mai disgiunta dall'amore inteso come incastro alla completezza dell'essere donna che diventa tale fra le braccia di un uomo, di un bambino, di un sogno... grazie. Un caro saluto a te

Donatella

il 13/12/2004 alle 19:17