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Pubblicata il 05/12/2004
Diritto di precedenza

Fui il primo a battezzarti rosa di giardino.
E a riempire le lune di una dolce fantasia
Di tutto il tuo mistero, feconda poesia
Dell’amante tuo poeta.
Fui il primo ad indicarti ai cantori
Come musa dall’eterno cuore.
E di venere ti fanno bella
E di fuoco ti incendiano i sensi
Perfino le stelle che vengono
Ad omaggiarti in luce notturna.
Gli uomini sai, si inchinano a te
Come i re magi al sacro re,
E come essi ti portano doni
Tutti racchiusi nello spazio del
Cuore.
Ma io fui e sono adesso il primo.
Ti prego falli aspettare cortesemente.
Loro non lo sanno, ma a me spetta
La precedenza eterna.
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