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Pubblicata il 28/02/2002
Alzo la testa, lo sguardo è sicuro,
ti prendo la gola e ti sollevo.
I tuoi occhi spauriti invocano pietà
ma la pietà non ti ascolta oggi.

Io solo odo le tue strazianti parole,
di supplica son fatte tutte,
nessuno ascolta le tue suppliche oggi.

Il cuore ti batte come mai prima,
il terrore ti preme le costole,
i tuoi arti tesi e rigidi nel vuoto
tendono al mio perdono.

Segni profondi sul collo ti pervadono,
il sangue ti ribolle nelle vene,
ma l'unica cosa che riesci a fare
come ultima possibiltà di salvezza
è dire con voce fioca ma impostata:
"Ti perdono..."

E tutto svanisce come il sole nella notte.
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