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Pubblicata il 26/02/2002
Il suono scandisce il ritmo suo
di fresca acqua scorrere nel piano,
par essere turbato dalle nubi
il lieto volo degli stormi, sù.

Sopra quel panno steso tra le frasche
s'alzano i capi come per richiamo,
e gli alberi s'arrestano in postura
data dal tempo, senza muover foglia.

E' un'aria dolce: parla sottovoce il vento.
Dei bimbi allegri più non giunge l'urlo.
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A momenti la perdevo! bella quest'aria tranquilla, la sento sulla pelle e quasi quasi...zzz....zzz!
Scherzi a parte, m'è piaciuto in particolare come "vedi" gli alberi
"e gli alberi s'arrestano in postura
data dal tempo, "
Complimenti, Terry!
Ciao
Axel

il 26/02/2002 alle 12:58

"parla sottovoce il vento ", dolcissima Terry.

Luigi

il 26/02/2002 alle 14:56
flo

Cara Terry,
si respira quasi un'aria surreale in questa poesia che ho letto molto volentieri.
Floriano

il 01/03/2002 alle 08:53

Già, ma il vento deve parlare molto sottovoce se gli alberi non muovono foglia. Piccola contraddizione, almeno apparente. Ebbene sì, un quadretto di tranquillità, di temporaneo distacco dalle angustie, di pace con e nella natura intera.
Grazie, ciao
Terry

il 03/03/2002 alle 19:39

D'accordissimo con te, strana, surreale, di pacata stasi, la fotografia di un istante fermo.
Ciao
Terry

il 03/03/2002 alle 19:40

Ciao, Luigi.
Il parlare sottovoce è una dote che pochi possiedono. Senz'altro per quanto riguarda gi esseri umani. Almeno la natura e i suoi componenti ogni tanto urlano, ogni tanto bisbigliano. Noi prevalentemente facciamo a chi grida più forte perchè è il nostro metro che è sbagliato: si crede che chi più urla più possegga (ragione, potere, ecc.).
La natura fortunatamente non ragiona come noi, è limpida, onesta, incondizionata.
Ciao,
Terry

il 03/03/2002 alle 19:46