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Pubblicata il 10/11/2004


Vampe improvvise
fanno squarci nel buio
e boati susseguono
ormai senza respiro
La morte è laggiù
dietro oscure colline
e l'alba ci attende
per dissetare la terra
di rosso colore

Poche ore del buio
dove vita respira
prima che inferno ci colga
nell'ultimo scontro
d'umana follia

Acqua di fuoco
nella gola in discesa
lo stomaco brucia
Ma che importa oramai ?
La paura s'è data alla fuga

E lei che mi guarda
coi suoi occhi
di cerbiatta smarrita
le lacere vesti
dove fango ha lasciato
l'orma più scura
Vieni accanto
il domani
è vuota parola
quando infuria la guerra
La tua mano alla mia
a sentire un calore
come sera d'estate

sulla labbra
non hai più promesse
da offrire
ma stanotte, ti prego
per un'ora soltanto
fammi ancora sentire
sussurrate
parole
d'amore.


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Struggente e soprattuto.. coinvolgente.
fortunata quella cerbiatta smarrita che a trovato un cuore" bellissimo "come il tuo dove rifuggiarsi.....Resti sempre il mio "POETA " preferito..
Il tuo numero telefonico......sparito!!!! ma sei sempre nei miei pensieri.
Un forte e caloroso abbraccio......GABRIELA.

il 10/11/2004 alle 10:17

...allora te lo ridò privatamente, gabry
In questa poesia-narrativa mi sono immedesimato nel soldato che aspetta l'alba per l'ultimo scontro.
E l'incertezza per un domani fa vivere ogni istante come dono prezioso da consumare.
Un qualcosa che noi spesso dimentichiamo inseguendo il domani

ricambio l'abbraccio

L.

il 10/11/2004 alle 14:07

incisiva e impressionante

il 13/08/2017 alle 16:58