Spettro silente è la pioggia
grigio di rabbia il mare
sciabolate di tramontana
annichiliscono il mio esistere.
Nel rimpianto del miele
giorni di lucida pigrizia
non riempiono il calice,
mastico coccolosi indugi
sullo spigolo del mio cuoricino.
Giorni di letargie d’inchiostro e porpora,
sullo stipite del sogno di vino
fugge il verde che piace al furetto
rimane la selva di rami disdorni
e muti alle mie domande impertinenti.
Zigzagando sul filo del letargo
sbuccio la caldarrosta che mi scotterà le dita
e allora sento che nonostante tutto:
Camomillo è ancora vivo.
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