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Galeoni lunari approssimati
nel taglio di sguardi assorti,
blindata la volontà dell'atto
in vele gonfie di pensieri
nel colore del folle vento,
solcano impreviste geometrie
d'apparenti nude prospettive,
mute in atturcigliati mondi,
a didascalia d'un rosato stemma.
Finzioni di porpora smascherate
atteggiano sorrisi e guance
al ritratto magistrale
dell'abbandono immacolato,
accogliendo sintassi nuove
di calligrafie vergini di pelle,
fra vortici d'azzurro intenso.
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