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Pubblicata il 27/10/2004
Nelle livide viole
delle tue guance
correvi
correvi in questa fredda mattina
in assenza di fronde
dell'acqua che serpeggia tra i sassi
nel cielo a scacchi
ti guardavo
e guardavo cosa mi è rimasto
delle tue promesse
che facevo anch'io.

Oggi è del vento
l'unico spazio che vedo
fuggir via da me
e ritrovo l'unica cosa cara
la tua mano nella mia.

Potresti vendermi
questi ricordi d'antiquariato
tra i tuoi amici
e non trovarli più
ora che voglio vivere di niente
potresti farmi
uno dei tuoi meravigliosi disegni
o cinquanta figurine è lo stesso,
quelle, per intenderci, piegate
sulla soglia del mio cafelatte
quand'eri piccina.

Oggi è del vento
l'unico amore che sento
fuggir via da me
e ritrovo l'unico sentimento caro
la sua amicizia nella mia.
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Un ricordo d'antiquario..
pure io a volte temo che il mio modo di provare e di esternare l'affetto per mia figlia sia fuori luogo e fuori tempo, specie quando mi sembra che lei un pò lo scantoni o mi canzoni nei gesti e nelle frasi...
Ma poi quando si addormenta mentre guardiamo la tivvu poggiando la testa sulla mia spalla e i suoi capelli rossi mi fanno il solletico ed il suo profumo
ancora dolce di pesca e nutella... non m'importa molto del resto, e spero che tutto non fugga troppo presto..troppo presto....
Condivido con te parole e situazione.
Zordoz

il 28/10/2004 alle 08:56

un commento bellissimo mi hai fatto, Zordoz, faccio mie le tue sensazioni che ho vissuto anch'io.
A risentirci su altre considerazioni
:-)

ciao
Valter

il 28/10/2004 alle 10:08