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Pubblicata il 22/02/2002
Tanto antica ti ricordano gli occhi miei,
che ti videro saggia quando il cielo dipingeva soffitti di nuvole rade, leggiadre e danzanti al ritmo del ponentino fraterno.
Quand’anche i cani al guinzaglio scivolavano via dalle tenere mani dei bimbi, in letizia ad osservar le evanescenti figure che comparivano in cielo.

Tanto antica ti ricordano gli occhi miei,
che ti videro tollerante verso la mano che strappava la borsetta e pietosa con coloro che dolore invocavano.

Tanto antica ti ricordano gli occhi miei che ti videro profumata all’alba d’ogni mattina, abbellita, onesta e fiera degli scolari inebriati dall’odore del pane fresco e accompagnati dalle urla che fuggivano dalle mille imposte logore dal tempo.

Tanto antica ti ricordano gli occhi miei, ora ch’essi vedono occhi d’un sorriso orientale, sudamericano, esotico,
e che nascondono quelli che un tempo colmavano i selciati neri delle tue strade.
Quelli che s’incontravano nei mercati, quelli che si abbracciavano nei bar, quelli che si scambiavano le vecchie signore sedute nelle loro sedie impagliate a mendicar sorrisi.

Ora placida e rassegnata al grigiore d’una serata d’autunno, rimani immobile, tuo malgrado, ad ascoltar tanto baccano, ma serena solletichi le foglie dei platani malati, custodendoli e sollecitandoli,
loro,
ultimi testimoni della tua venerabile età.

Giocando con i miei ricordi,
tu saggia, tu materna e dolce amica,
continuerai a rimembrar quegli ingenui sorrisi,
ad accompagnar quegli eterni bambini,
ad inventar quegli stravaganti disegni,
tanto che per me resterai
la città “eterna”.
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Concordo con Ecate, Marco, è uno splendido arazzo, ma anche una candit camera infilata in ogni dove.
Come tanti film montati assieme che non mostrano tempi diversi.

Ciao Marco
Luigi

il 23/02/2002 alle 00:56

Che dici mi butto nel campo del cinema?
ahahhahha...
A parte gli scherzi, Luigi,
da tempo ormai mi sono allontanato dalla città natia ed ogni volta che un leggero pensiero mi riporta da lei sento ribollire il sangue di ricordi e passioni vissute.
Di bambini allegri che tiravano calci ad un palla di cuoio,
di massaie indispettite dal tempo che scorreva,
dagli aromi di fragranze antiche...
che purtroppo, oggi, sembrano essere fuggite via.
E mi domando...
saranno le stesse sensazioni che avranno i miei figli alla mia età?

il 23/02/2002 alle 09:41

Grazie Ecate del tuo pensiero.
Hai ragione è veramente un ricordo di spazi sereni e un raggio di sole sull'infanzia andata.

Un sorriso a te!
Ciao MARCO

il 23/02/2002 alle 09:48

Il vento ha spazzato i sapori d'antico, Marco, tutto ha portato con se, odori, sensazioni, pensieri.
restano i ricordi che tu trasmetterai a loro, nei tuoi racconti e nelle tue poesie.
E un pezzo di antico sopravviverà.

Buona idea quella del cinema, vuoi vedere ....
Ciao
Luigi

il 23/02/2002 alle 14:12