Non ti faccio più amico
minacciavo da bambino
poi l’ho fatto per davvero
e altri l’hanno fatto a me
se erano quelli amici
o forse solo conoscenti
forzati della convivenza,
della vicinanza, dell’occupazione
del suolo pubblico
del quadrato di mura
ch’era il mondo, o della scuola
indirizzo sbagliato
dove spedire i sogni,
condannati
dagli interessi, segni distintivi,
falsi timbri della congrega.
Tutto finto, perso
mai amato mai odiato
nessuna nostalgia
acredine o rimpianto
solo un confuso panorama
visto dal treno
in viaggi paralleli.
(ieri, lungo la via di casa)