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Pubblicata il 16/10/2004
Ho sempre in mente
la tartaruga e
il suo destino
di coniglio
mentre scendendo le scale
avverto
il nulla pesare
sopra una testa vuota
e sempre cado
sulle stesse
bucce di banana
e l'orco gentile
arrossisce di spavento
e il tutto precipita
senza alcun volere
sbattendo le ali
senza fare rumore
e io incredulo
assistendo alla scena
mi precipito
pazzo
all'aria aperta
agognando per qualche
istante un sorso
di pioggia marina
alle prime luci
dell'alba
che alba è se è sempre notte
sulla mia testa e dentro dentro
si proprio dentro sento
il freddo
e il freddo
senza zanzare
senza mosche acerbo
esecrabile odore
di muffa aspirina
dentifricio
ed ecco il letto
e sprofondare finalmente
nel nulla
cadendo
riposando sulle lenzuola
che in alto cadono
a spegnere il fuoco
e la tartaruga maldestra
si ribalta
con il grido dei poveri
aspettando il prossimo
treno di mezzanotte.
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