Sono io che ti ringrazio Christine, per avere associato questi versi ad un tuo caro ricordo...
Ciao Sergio
E' sempre un magnifico scoprirti per me caro Sergio...se ti dicessi come ho scovato questo tuo testo credo rimarresti un po' stranito per cui evito...diversissimo da molti di quelli che ho letto...ha una carica avvolgente e trascinante, non mi dilungo sulla figura del corvo che come avrai inteso da buona parte dei miei lavori è simbolo importante e centrale per me...però questo testo mi piace al di là del soggetto, il lessico legato alla struttura sopratutto creano un effetto a dir poco ottimo...sensazioni di angoscia e mistero...l'incipit mi ha ricordato alcune scene di quei film in bianco e nero d'ambientazione britannica e londinese...anche se quei è principalmente campagnolo, scena di caccia...non ho ben compreso se sia stato colpito un corvo, in questo caso mi spiace, così come per qualunque altro animale...affascinante e unica...poesia...ciao Sergio, complimenti, andrea^^
Andrea, quale che sia il motivo che ti ha condotto a questi versi, mi fa piacere comunque, come mi fa piacere la tua capacità di analisi del testo e delle situazioni in cui via via ti imbatti, negli anni in Ph ho riportato, tentato di farlo, con i miei lavori suggestioni ed emozioni disparate e disomogenee come asincroni e dispari sono gli avvenimenti a cui assiste ognuno di noi o che vive o che sente o che immagina o, o, ... I corvi poi , mi pare di avertelo detto hanno anche per me grande rilevanza metaforica e non, da Nevermore di POe, in avanti. sergio
Ah, la caccia, Ah i poveri cani il cui passo corre solo quando s'apre la stagione, l'addestramento e il mio povero Breton Freddy, qui che ha paura anche del guinzaglio. Un cane stupendo e sensibile di cui ho parlato nella mia poesia " L'appartenenza", Strano come mi sia imbattuta poi nella tua. Belle immagini e proprietà di ritmo. grazie