PRIMAVERA 1994
Tremulo non ti scordar di me!
Nel giardinetto vivo, stupito
di pioggia, trai dall’iride
cielo.
Simile al tuo, nella nascente sera,
il tremito delle mie membra scosse,
murmureggiante palpito
di nuova vita.
Da qualche parte, nel deserto di cocci,
troppo durò l’attesa: ora
goccia aurorale, meraviglia
di bambino, novellamente
instilla al cuore trepido
la notte mite, rorida di stelle.