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Pubblicata il 20/02/2002
Er presepe è quarcosa che te pia dentro
come a di er più der sentimento
er presepe è er più bello delli monni
senza guere e senza moribbonni
li pastori ce godino a esse poveri
Er presepe riunisce la famiglia intorno ar tavolino
quasi fosse er mago merlino
Ne sto monno c'è pure er bambinello
sempre sorridente pure s'è un monello
quant'è gajardo sto regazzino
così bionno eppure tanto carino
er padre e la madre stanno lì impalati
forse è pe questo che l'hanno santificati
In tutti lì presepi ce stanno pure er bue e l'asinello
i veri e propri termosifoni der bambinello
Er presepe è la mejo tradizione
e su questo nun ce stà discussione.
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Simpatica poesia. Il dialetto romano (io so'de Roma)lascia un pochino a desiderare ma comunque é comprensibile che la dialettica sia difficile.
Non é facile scrivere nel proprio dialetto e questo lo so di persona. Riguardo il "presepio" lo facevano anche i miei quando ero un bambino ed era fantastico andare a posare le statuette nei posti sbagliati, tanto c'era mamma che provvedeva.
Ciao.

il 20/02/2002 alle 21:36