Ho respirato soltanto nebbia
tra le primule del mio giardino.
La mia cena è ancora coraggio,
ma intanto spuma l’acqua tra le rocce.
Mia speranza scuotiti,
scuotiti e riemergi.
Tendi la mano alla carne
supplica il lieto annuncio.
Sarà silenzio l’intuizione.
Sputa sul calco del fatto
bestemmia il tuo dio feticista.
Finalmente soffierai tu sulla polvere:
la spuma di un’antica tempesta
gocce silenti di una poesia ancora giovane.
Domenico Romano
14/04/2004
nb: Questo testo penso sia tra i migliori dei miei ed anche uno dei migliori pubblicati su p.h....Lo dedico a chiunque stia subendo una crescita interiore...Buona lettura...Do