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Pubblicata il 16/02/2002



Guardando da dentro
il cortile verso
l’orizzonte di là del
muro e del cantiere
oltre questo
vidi il cielo farsi
arancio e rosso e
sfumato dell’azzurro
che vi colava da sopra;
dovevo godermelo.
Mi spostai sul palco e
accesi una sigaretta
e m’appoggiai al
muro dell’edificio ch’era
dentro il cortile;
là c’era una signora
che fumava dando
le spalle allo
spettacolo.
- C’è un discreto
tramonto – dissi.
Mi guardò muta.
Si voltò lentamente
e l’indifferenza
la riempì.
Restò a guardare
un attimo torcendo
il collo,
fece un tiro,
tornò a guardarmi
soffiando il fumo
infastidita e
annoiata mentre
il vuoto della sua mente
rimbombava nella mia.
Buttò la cicca a
terra e la pestò
poi mi guardò e
se ne andò in silenzio.
E il sole
si spense
con me.
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