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Utente eliminato
Pubblicata il 15/02/2002
Mi sento un tutt’uno
col cielo grigio d’aprile,
con quel suo profumo
d’anziana natura giovanile
che echeggia di risate
fra campagne castrate
da quel vizio male espresso
che chiamano progresso,

la notte puzza di metallo
impantanata in un vicolo cieco,
neanche l’ombra d’un cavallo
nell’infinita corsa allo spreco,
ma la sentinella sa quel che dice
anche se non figura d’attrice
in questo film che tiene in mano
la realtà stuprata dello sciamano,

l’orizzonte non crea più sogni e poesie,
è solo una riga tra il cielo e il mare
in cui immergo le mie fantasie
prima che me le possiate rubare,
so bene che siete ladri scarsi
ma è sempre meglio non fidarsi
di chi al sole toglie un raggio
e tenta d’ingannarci col riflesso d’un miraggio,

il sole mentre tramonta
ci saluta con un sorriso,
noi sappiam che ciò che conta
conta solo se è diviso,
e la sentinella sempre all’erta
non tiene gli occhi chiusi e la bocca aperta,
fa canestro da centrocampo,
è stella madre e schiuma di lampo.
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"l’orizzonte non crea più sogni e poesie,
è solo una riga tra il cielo e il mare
in cui immergo le mie fantasie
prima che me le possiate rubare,"
Veramente forte, JB, mischi denuncia al "progresso" con liberi voli di pensieri e aggettivazioni efficaci, c'è molto da scoprire nelle tue poesie.
Ciao
Axel

il 16/02/2002 alle 10:45