PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/02/2002
non ero ancora nato padre
ed i tuoi occhi mi facevano gia paura
guardavo la tua sposa ed aveva gia paura
guardavi la tua sposa ed ella tremava di paura.
padre
padre
tu non sai l'angoscia nel momento in cui la ruota di quel treno fu su di me
e ti chiedo perdono.
padre
padre
che puoi usare
che puoi fare
e disfare
e comandare
e ordinare
e penetrare
e bere.
bere padre
non hai fatto altro che bere
e appropriarti in un attimo di sesso informale
fors'anche brutale
chi non aveva altra via
nella ribellione
se non accettare.
padre.
padre.
potrei gridare a bocca aperta sul ponte
fino a buttar fuori
ugola e polmoni
lingua e budella
e sangue anche tuo
e viscere martoriate
e cellule impazzite
e il cervello squagliato
e amore mai stato
padre
padre
potrá uscire tutto di me
non certo l'amore
e neanche rancore
e ricordi di colei
martire
succube innocente
di alcool e violenza
di chi dietro mascolinitá
si nasconde nell'indecenza.
neanche al tuo funerale son venuto
negato da complessi di un bimbo mai stato
padre
padre
vorrei affrontarti
ora sono grande
ora son capace
potrei uccidere il falco vorace
e piangere con un sorriso
insieme a colei che la morte ha preso il viso
padre
padre
ora mi manca un padre
non tu.
tu no.




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caro Antonio, vedo la tua discrezionalitá, ti ringrazio per ció, e questo stimola la mia risposta. i dolori veri, dolori che sono spesso piú struggenti della morte stessa,lo sai vogliamo sempre tenerceli dentro e cosí deve essere.
certi dolori rimangono nella mente per sempre e affiorano di tanto in tanto ma, ringraziando il nostro senso di autodifesa morale ed anche il tempo, cerchiamo di non ripercorrere tristi dejávu.
ciao.

il 09/02/2002 alle 17:31

Riferendomi anche ai commenti precedenti, preferisco solo dirti che dal punto di vista emozionale la tua poesia è un calcio nello stomaco, talmente incalzano le parole con i significati che tragicamente si portano appresso, verità che uno vorrebbe fossero solo finzioni poetiche.
Mi ha colpito molto,
ti abbraccio
Axel

il 09/02/2002 alle 18:53

grazie Axel del tuo interesse "disinteressato".
é da moltissimo tempo che son voluto uscire e urlare fuori dalla massa e sará sempre cosí, fuori da schemi dei luoghi comuni, da demagogie e da ipocrisie e da falsi miti. forse anche per protesta contro chi mette in dubbio la veritá dei bambini. si lo so che i bambini dicono bugie, "ma non certe bugie". comunque i dolori anche se traumatici e presenti in ogni attimo della nostra vita, aiutano perlomeno a farci crescere (forti) nel rispetto e nella comprensione verso altri et ergo non usare risolini cinici quando "il fatto" non accade a noi come prima persona. ti ringrazio per la tua attenzione. ciao.

il 10/02/2002 alle 21:25

caro alessandro, avrei voluto che la mia "poesia"
non fosse intensa in vero senso lato, anche se come dicono altri che si sono soffermati nei "miei lamenti", la mia (loro)piú intima speranza sarebbe stata quella di una fiction poetica.
comunque (non) fare delle denunce in questo modo,
aiuta molto a liberarsi un pochino da dolori che struggono il cuore e la mente.
beati coloro che hanno (avuto) un buon padre; i figli cresceranno migliori. ciao

il 20/02/2002 alle 22:27