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Utente eliminato
Pubblicata il 25/05/2001
etna,cenere allibita su un'orlo di catrame
io tiro la fuga e l'altezza dei tuoi gemiti.
da te io vedo la mia isola che si copre di bianca solitudine.
le ficare riflesse su specchi altissimi, vigneti sparsi alla rinfusa
coperti da polveri d'aranciata,le scogliere un tempo ricamate ora
definir confin di mura,non piu' lampi in duse ma
prostitute sfuse. e segesta sola,dinoccolata e confusa
dal richiamo di una mannara.

nascere in montagna e poter vantarsene,
nascere al mare e poter bagnars(ene).
nascere su un ponte e non saper che farsene.
nascere in sicilia e' come esser gli ultimi a doversi amare.
e' una noia antica che trasporta il suo viandante
all'altra riva e poi riparte.
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Gio

Bellissima!

il 30/05/2001 alle 21:48