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Pubblicata il 02/07/2004
Carnose stelle marine
a ventosa le mie mani
ti esplorano curiose,
in carezze di conquista
in ondoso movimento,
per arenarsi infine
sugli aguzzi erti scogli
dell'assolata spiaggia.

S'alzano grida di gabbiano
all'onda che si frange
e cancella di bianca spuma
le tracce di passi altrui
sulla rena che si rinnova,
e s'ammorbida la sabbia,
al bacio rapido del mare
che trabocca d'estasi.
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Stupenda e sensualissima la doppia lettura, sai anch'io ho parlato di un gabbiano nella mia poesia ma non c'era la metafora, o meglio c'era ma era meno metaforica di questa tua.
Un caro abbraccio
Camo

il 02/07/2004 alle 19:12