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Pubblicata il 30/06/2004
Sedia di paglia
al tavolo sgombro,
ne basta una sola:
io mangio da solo.
Tovaglia macchiata
di vino versato,
il pane di ieri
la pasta è finita.
La cicca in equilibrio,
il fumo che sale
s'attacca alle tende.
Il telefono squilla,
lo lascio suonare;
camicia di fuori,
cravatta slacciata,
a piedi nudi m'aggiro
tra la porta, la sala
e la voglia di Te.
Al balcone di fronte
una donna mi guarda,
abbozzo un sorriso,
risponde convinta.
Richiudo il sipario,
non voglio il brillar
dei miei occhi
abbaglino ancora.
Memoria e cazzotti,
dove, guerriero?
Battaglie e memoria,
riposa, guerriero.
Mi basta una sedia,
io mangio da solo.

Marco



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Non puoi far riposare il guerriero che e' in te
i tuoi occhi sono troppo"brillantosi"...lasciali
sfavillare Marco,sono cosi pieni di vita...

il 01/07/2004 alle 00:37

Non vale, tu mi conosci! :-) Tralasciando gli scherzi, sapessi quante volte questo mio aspetto mi ha fregato; pieno di vita, è il minimo che mi sono sentito dire, ma i morsi dentro sono tutti per me.
Un bacione.
Marco

il 01/07/2004 alle 01:05

Chi si siede al mio tavolo, non fa rumore. Quando c'erano i rumori, le voci, le parole, il pane era tanto dolce.
Marco

il 01/07/2004 alle 01:07

Quando si dice il fascino rude e vissuto di una
solitudine.... Tutta da condividere ma - soprattutto -da soffrire con te quel violento "intimo e personale" fascino.

Vitale

il 01/07/2004 alle 21:44

Ciao, grazie per il commento. Il fascino rude e vissuto.... ed anche un pò crudele, non ti consiglio la condivisione.
Marco

il 04/07/2004 alle 18:45