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Pubblicata il 21/06/2004
Nel centro del petto di un’anima nuova….io… mi formai, ed uscito da quel corpo bambino che mi custodiva dentro se, proteggendomi da una dissipazione lontana da venire, estrassi lentamente le mie ali conserte e volai, laddove il suolo diventa macchia di colore grigio.
Volai nell’unico luogo che cercavo……..forse per istinto, forse per fuga……o forse….solo per cercare miei simili.
Coinvolto da una forza irreale ed allungato di forma, percorsi il cielo sopra la città, osservando di fianco la mia coda vibrante ……non sapevo il luogo da trovare ne il tempo che mi era dato; non sapevo nemmeno di che materia ero fatto; esisteva solo una certezza in me, un clangore che risuonava forte nella mia testa affilata e che mi diceva “ VAI SOFFIO…..HAI IL DONO, HAI LA LEGGEREZZA, HAI IL VOLO…..E SOPRATTUTTO HAI LA LIBERTA’…….NON PERDERLA”.
Accelerai sempre più il mio passo, innalzandomi al di là degli uomini, fino a quando trovai dinanzi a me un enorme boccolo bianco che danzava nell’aria.
Frenai bruscamente di fronte a lui e gli chiesi “ CHI SEI BOCCOLO NELL’ARIA CHE TI PARI DINANZI A ME FRENANDO LA MIA CORSA ? “ .
Il boccolo girò lentamente il suo sguardo verso me e gonfiando le sue guance fino quasi a farle esplodere mi rispose “ CHI SONO IO ? …..SOLO UNA PICCOLA NUVOLA CHE VIAGGIA DA SECOLI…….MA NON E’ QUESTO CHE TI DEVI CHIEDERE PICCOLO SOFFIO….QUELLO CHE DEVI CHIEDERTI E’ ……..DOVE NON SONO…….”
“E DOVE NON SEI MIA NUVOLA COMPAGNA DI PERCORSO ? “ chiese soffio, incuriosito da quelle parole.
“ NON SONO NELLE MANI CHE STRINGONO…..NON SONO NEI BARATTOLI CHE CHIUDONO……NON SONO NELLE GABBIE CHE POSSEGGONO….NON SONO NELLE MENTI CHE OSCURANO ……..MA QUESTO ANCORA NON TI PUO’ BASTARE MI PICCOLO SOFFIO…..ORA VA, OLTREPASSA LA MIA FORMA E DIRIGITI NEL LUOGO CHE TI CHIAMA, POICHE’ IL TEMPO NON HA TEMPO ….E TU…….. HAI IL DIRITTO DI CERCARE “
Ascoltai le sue parole che odoravano di sapienza e la lasciai dietro di me, vedendo le sue gonfie guance riassorbirsi lentamente.
Il mio viaggio si fece di nuovo vibrante, fino a quando sentii appesantirmi la coda da una goccia d’acqua che si sedette sopra di me, rallentando il mio percorso.
“ CHI SEI, PICCOLA GOCCIA D’ACQUA NELL’ARIA CHE OSI SEDERTI SOPRA DI ME, FRENANDO LA MIA CORSA ? “.
La goccia mi guardò placida negli occhi, carezzò la mia coda e disse:
“ CHI SONO IO ?…….. SOLO UNA MINUSCOLA GOCCIA DI PIOGGIA CHE HA ESTINTO IL SUO SENSO CADENDO SOPRA DI TE ……..MA NON E’ QUESTO CHE TI DEVI CHIEDERE PICCOLO SOFFIO…….QUELLO CHE DEVI CHIEDERTI E’….DOVE NON SONO ”.
“ E DOVE NON SEI GOCCIA DI PIOGGIA CHE SAI DI PERIRE SOPRA DI ME ? chiese soffio, incuriosito da quelle parole.
“ NON SONO TRA GLI SCHIAVI COLORI DI UN PENNELLO………NON SONO NELLA LUCE MORENTE DI UNA FIAMMA……NON SONO NEGLI OCCHI DEGLI UOMINI CHE TROPPO SPESSO MI HANNO DIMENTICATA…..MA QUESTO ANCORA NON TI PUO’ BASTARE MIO PICCOLO SOFFIO……ORA VA, IO MI SCIOGLIERO’ SOPRA DI TE E TI RIDARO’ IL FULMINE CHE SCOPPIA NEL TUO CUORE……POICHE’ IL TEMPO NON HA TEMPO….E TU……HAI IL DIRITTO DI SAPERE ”
Finite queste parole si dissolse nell’aria abbandonandomi di nuovo al mio sospeso volo.
Volai per secoli dopo di allora, sorvolando mari in tempesta, città di pelle, edificate con petali di caimani, fiorite nella xerosfera e custodite da soldati di sabbia , campanili di borghi antichi abitati da uccelli forgiati nella pietra, lune doppie che si specchiavano nella notte gelida in laghi inaccessibili di regioni mute della Siberia.
Fui compagno di Ippocampi alati che raccontavano in esedre azteche, battaglie astrali tra i leggendari imperi di Azimut e di zenit; nel paese di Pogrom vidi eleggere re l’imberbe Sator, la cui fronte fu battezzata nel sangue di vittime senza colpa…………..
Carezzando i cieli di Roma….trovai nella notte un uomo dalle mani di luce, seduto su di una stella ……. Scoprii in seguito che era un artigiano dell’aria, il cui lavoro consisteva nel raccogliere i sogni degli spiriti e modellare gli astri a loro piacimento….. dinanzi a me vidi la mutazione di una supernova in un piccolo pianeta a cui diede il mio nome …“ SOFFIO”….onorando il mio passaggio.
Volai, volai….e ancora…volai…..fino a quando capii che l’energia che fino ad allora mia aveva guidato, stava morendo….ed io con lei……
Sola allora, stanco e sfinito dal mio viaggio, capii le parole dei miei compagni dell’aria.
Capii il coraggio di essere solo una voce, solo un suono; compresi che l’importanza del tutto, non era racchiusa nella sua forma, ne nel suo colore ma solo nella capacità di essere i messaggeri di un testo non scritto, di un simbolo, della voglia di essere piccolo frammento di libertà.
Compresi solo allora le parole di quell’artigiano dell’aria che salutandomi mi disse:
“ L’UTILITA’ DI QUESTO SPRECO MI RISULTA DIFFICILE DA COMPRENDERE… SENTO ANCH’IO DI ESSERE IN VIAGGIO MA NON HO META, NON HO OMBRA…….
IMPLODO IN GABBIE DI ACCIAIO E MARMO….MA LORO NON SANNO DI ME…… HO ALI PER NON VOLARE……OCCHI AVIDI PER RIMANERE AL BUIO…..HO PIEDI SVELTI, LEGATI DA CORDE INVISIBILI….
NON E’ L’INGIUSTIZIA IL MIO NEMICO NE IL PIANTO E LE SUE ABITUDINI….
COME UN DISEGNO INCOMPLETO, ATTENDO CON ANSIA DI RIMIRARMI IN UNO SPECCHIO…PER GIUDICARMI, PER CRITICARMI… O FORSE SOLO PER SAPERE DI CHE MATERIA SONO FATTO…..
IN ATTESA DI NUOVA LUCE, STRINGO LA MIA COMPLICITA’ CON IL BUIO……. ED ESSO E’ PER ME COME UN SOLE INVERSO…. E L’INFINITO CHE LO VEDE SPENTO, IL SUO GIACIGLIO…….
DALL’ALTO DELLE MIE STELLE, CONOBBI LEONIDA DI SPARTA CHE AFFIDO’ IL SUO DESTINO AD UNA LAMA E NE RIMASE TRAFITTO… MA DI QUEL CORAGGIO, LA MORTE NON POTE’ USURPARNE DIRITTO……
VOLA ANCORA SOFFIO….. NON SARAI MAI SOLO SE AVRAI CON TE LA COMPLICITA’ DEL VENTO….NESSUNO E’ PIU’ SOLO DI CHI SI ACCONTENTA SOLO DELLA SUA IMMAGINE RIFLESSA”.



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