Volli capire meglio il senso delle cose
andando contro gl’imperanti pregiudizi
restando sospeso tra i forse ed i però
che m’annebbiavano la mente.
Insistetti comunque nell’intento
armato di setaccio a maglie strette
per minuziosa cernita operare
tra l’esatta verità e le molteplici menzogne.
Avrei, però, dovuto abbandonar l’impresa
appena scrutato il fondo del crivello
perché vuota retorica riuscii a scovare
che nulla aggiunse a quanto già sapevo.
E quando proprio tutto ebbi vagliato,
non potendo trovar niente di buono,
continuai nella ricerca vana
andando a chiedere alla gente
quale fosse la ragion di vita
che li spingesse, ancora, a recitare
in questa tragica commedia sgangherata
che ignoto regista ha messo in scena.
Un’unica risposta, in fine alla ricerca,
mi diede modo di pensare:
“È il rinascere diverso d’ogni giorno
che devi ricercar dentro te stesso,
sapendo che ogni cosa che t’accade
è preordinata da chi gestisce il fato.
Nulla fa mai per caso o per dispetto
ma sapientemente opera celando
il vero fine delle sue scelte arcane
che a noi mortali è dato di sapere
quando, prima o poi, avremo terminato
il compito che per ognuno è stabilito.
Inutile che cerchi di sapere, dunque.
È solo la voglia di sperare che devi perseguire
non dandoti per vinto già in partenza
ma certo di riuscire in ogni impresa
che ogni giorno avrai voglia d’affrontare.”
Chi mi disse tutto questo fu un bambino
che negli occhi aveva intatta la fiducia
in un futuro ancora da scoprire.