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Utente eliminato
Pubblicata il 04/02/2002
Dormisti mille anni,
ma mille sogni
ti svegliarono,
nel cuore delle tue notti.
E le tue memorie,
iperboli
dei tempi che furono,
come scogli
funamboli
tra i tuoi zigomi sghembi,
lenendo appena
le tue piaghe
ed i tuoi affanni,
se ne ne vanno
calmi, lenti
e le tue gambe forti,
in altri tempi,
in altri regni,
ma ora non più...
ora tremano
e nei tuoi occhi
quanta pena
nei tuoi occhi,
ma tu dimmi un po'
da quant'è che non lotti?
da quanto
non lo fai più?
stai in silenzio
non fai segni
Shù, sei viva sì
ma appena-appena
di questo mondo
non t'importa
e per la morte,
ora, ti conservi

Aggiungo poche righe per te sola mia cara Shù:
tutto passa su questa terra, ogni cosa umana è, di per se stessa, con una scadenza, ogni cosa ha un tempo limitato... ogni cosa finisce, anche quelle migliori, anche quelle che ti piacciono... ed un giorno anche la tua vita finirà, e quel giorno, nel tuo ultimo pensiero a questo mondo, che tu non abbia a pentirtene per come l'hai spesa.


Remiliano Xandramann
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Finite le risate, i canti, i momenti gioiosi.
Forse ora Shù vive un suo mondo interiore, dove la gioia e la tristezza non hanno esternazioni e lo vive in un modo che noi non riusciamo a vederlo. O forse ha superato quel momento, ed è già andata oltre, nell'anticamera che fuoriesce da questo inferno, in attesa di lasciarlo definitivamente.
Ti porgo una carezza, Shù, con tutta la dolcezza che ispiri.

Luigi

il 05/02/2002 alle 00:56

Un accorato affresco di una vita giunta alla soglia estrema, molto efficace e tenero, come profonda è la dedica finale...
Molto bella, Remiliano!
Axel

il 05/02/2002 alle 19:21