PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/06/2004
E' un signore sconosciuto
questo vento di nord ovest
che mi taglia la faccia,
che mi restituisce
le fisarmoniche criolle,
i peccaminosi passi di tango
dei postriboli di Buenos Aires,
Santa Fe, Tucuman,
segnati dai gesti rapidi dei gauchos,
dal luccichio dei loro coltelli.
Dietro a loro
ho imparato a sorseggiare il mate,
a masticare tabacco
giocando al truco* ,
deformando il castigliano,
lingua,
dialetto
per me che conoscevo appena
il piemontese triste e serio
di chi non ha mai imparato
dove fosse il mare.
Ma adesso che lo so,
che ho imparato ad orientarmi
decifrando i segni
di questo cielo boreale,
guardo verso l'orizzonte
e non vedo niente.
Domani sarà sabato,
giorno di paga,
forse domenica
scriverò una lettera
ai parenti rimasti in Italia.


Ciudad Irigoyen è una città dell'Argentina che ancora oggi conta un gran numero ( circa il 70% della popolazione ) di abitanti di origini piemontesi e vercellesi in particolare.

* Il truco è un tipico gioco di carte argentino, assai simile al nostro tressette.
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La poesia è bellissima
magicamente strutturata per la nostalgia
trovo di una dolcezza particolare i versi

"...di chi non ha mai imparato
dove fosse il mare.
..."

l' insieme incantevole

ti bacio Michè

Kat

il 09/06/2004 alle 18:31

la snella siluette dei ballerini che voluttuosamente s'intrecciano nel passo caliente di danza,,,la magia del soffio del vento che dal mare sconfigge atmosfere e rilancia il surreale come un colpo di bolas....i grandi scuri cappelli...gli odori gli aromi si alzano tutti insieme per magicamente volarmi incontro..e sono nella poesia,,spettro e magia dell'Hidalgo!!!!
;-))))
LUna
olè

il 09/06/2004 alle 19:20

Sembra d'essere gomito a gomito coi personaggi da te magistralmenti descritti, si percepisce l'odore raro della semplicità, delle tradizioni di un popolo fiero ove le radici emanano tanto profumo nostrano.
Un pezzo unico caro Michele!!
Un abbraccio
Cesare

il 09/06/2004 alle 20:21

Davvero un'altra perla da incastonare tra le innumerevoli che ci hai già donato ... tu sei l'anima delle cose che scrivi ... tu vivi e fai vivere le atmosfere di cui parli ... ma c'è di più ... c'è cultura profonda conoscenza ed esperienza di vita ... c'è amore e tenerezza ... malinconia e rispetto .... guarda il mare! è lì nei tuoi occhi ...
Un bacione
Cristiana

il 09/06/2004 alle 23:43

...una lampada arde già
al primo crepuscolo
immensa in un mantello nero
la notte s'avvicina

Bravo Michele

L.

il 10/06/2004 alle 00:02

e attraverso i tuoi bellissimi scritti è possibile immergersi anche in posti sconosciuti....e assaporare sapori e profumi sconosciuti.....
Un bacio Mary

il 10/06/2004 alle 09:30

Michele carissimo, è una poesia infinitamente meravigliosa questa tua, ricca di sapori, di suoni, assolutamente pregna dell'atmosfera argentina, di quell'atmosfera che tu ci fai rivivere nella descrizione di ogni minuscolo stralcio di vita quotidiana... E ha lo sguardo di chi osservando il mondo si osserva dentro...
Questa è una delle più coinvolgenti e tenere poesie che la tua sensibilissima intelligenza ci ha regalato!
Concordo con Pippi quando dice che tu, come pochi altri, hai la capacità di catturare il cuore e lasciare a bocca aperta dopo la lettura, in totale immersione nei tuoi versi che rimangono incollati addosso!
Un abbraccio grande e un bacio iridescente
Ema

il 10/06/2004 alle 12:13

E', forse, il destino comune di tutti quelli che abitano in quei posti dove il mare non si vede, nascosto dietro alle colline, come scriveva splendidamente Cesare Pavese... Il tuo commento è una perla preziosissima, ti ringrazio di averlo scritto e ti mando un grande bacio.
Michele

il 10/06/2004 alle 17:01

Ho cercato di immaginare come dovessero arrivargli strane quelle abitudini agli occhi di un emigrante italiano e come dovesse sembrargli particolare quella nazione... il tuo commento è splendida poesia scritta in prosa e ti ringrazio di avermelo scritto, così elegante e raffinato. Un bacio a te dall'hidalgo.
Miguel-hidalgo-de-la-luna.

il 10/06/2004 alle 17:10

E' una storia che molti nostri connazionali hanno vissuto... io ho parlato di quelli che emigravano dal Piemonte, perchè è la realtà che conosco di più, ma credo che, più o meno, quello che ho scritto possa valere per quasi tutte le regioni d'Italia. Grazie a te per il commento molto bello che mi hai scritto. Un salutone.
Michele

il 10/06/2004 alle 17:15

E' quel mare da dove arrivavno i nostri emigranti, persone che non avevano mai visto nulla al di fuori dei loro piccoli paesi e che si son trovati proiettati in una realtà assolutamente sconosciuta... io ho cercato di descrivere questa realtà. Il tuo commento è bellissimo e onora grandemente i miei versi: ti ringrazio di averlo scrito. Un bacione anche a te.
Michele

il 10/06/2004 alle 17:21

E alla luce di quella lampada un gruppo di uomini stende a terra i mantelli e, coprendovisi, trascorre un'altra notte in Argentina, sperando in un domani forse migliore. grazie per il commento molto bello e poetico. Un salutone a te.
Michele

il 10/06/2004 alle 17:26

Credo che davvero, dopo tanto tempo, qualcosa inevitabilmente rimanga dentro di questa esperienza di emigrazione... tu mi hai citato l'asado, ma qui nei paesini attorno a Vercelli, ci sono ancora anziani ex emigranti che giocano tranquillamente al truco, snobbando briscola e tressette. Il tuo commento è davvero splendido e ha grandemente onorato i miei versi. Ti ringrazio davvero per averlo scritto e per la tua sempre costante presenza. Un bacione a te.
Michele.

il 10/06/2004 alle 17:45

sai... la zona vercellese, fino all' immediato dopoguerra è sempre stata una zona piuttosto povera e l'emigrazione , sopratutto negli anni tra le due guerre, è stato un fenomeno di grandi proporzioni. Anch'io, come quasi tutti qui, ho avuto parenti e conoscenti che, per vivere, hanno preso la strada delle americhe; dai loro racconti ho catturato quelle sensazioni che ho tentato di fare rivivere in questi versi... grazie a te per il bellissimo commento che mi hai voluto scrivere. Un bacione.
Michele

il 10/06/2004 alle 17:55

sai... la zona vercellese, fino all' immediato dopoguerra è sempre stata una zona piuttosto povera e l'emigrazione , sopratutto negli anni tra le due guerre, è stato un fenomeno di grandi proporzioni. Anch'io, come quasi tutti qui, ho avuto parenti e conoscenti che, per vivere, hanno preso la strada delle americhe; dai loro racconti ho catturato quelle sensazioni che ho tentato di fare rivivere in questi versi... grazie a te per il bellissimo commento che mi hai voluto scrivere. Un bacione.
Michele

il 10/06/2004 alle 18:01

sai... la zona vercellese, fino all' immediato dopoguerra è sempre stata una zona piuttosto povera e l'emigrazione , sopratutto negli anni tra le due guerre, è stato un fenomeno di grandi proporzioni. Anch'io, come quasi tutti qui, ho avuto parenti e conoscenti che, per vivere, hanno preso la strada delle americhe; dai loro racconti ho catturato quelle sensazioni che ho tentato di fare rivivere in questi versi... grazie a te per il bellissimo commento che mi hai voluto scrivere. Un bacione.
Michele

il 10/06/2004 alle 18:06

Sono atmosfere che ho ricevuto da altri, da chi ha vissuto la realtà dell'emigrante e che io ho cercato di rendere in versi... il tuo commento è splendido e va direttamente al nocciolo di quello che ho scritto e onora grandemente i miei versi; ti ringrazio di averlo scritto. Un grande bacione a te e un abbraccio.
Michele

il 10/06/2004 alle 18:10