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Pubblicata il 31/01/2002
Eterno esodo
membra mai riposate.
Eterno Dio.
Dio di tutti
di cristalli a te volati
scoppiati
fusi
in un nuovo sole
di un'alba sbiadita
da stregoni
forti nel tuo nome.
Dio di tutti
d'infedeli crociati
e sciamani della porta accanto
quanti cristalli chiedi ancora?
Dio dei ricchi
di scribi e farisei
Dio dei poveri
Dio di tutti
Dio inquisitore
libera leoni
nell'arena di Roma
e Imperatori
bonari e sibellini
e svastiche
e aquile
e croci (HAI DIMENTICATO?)
e sumeri viandanti
e sciamani vincenti.
Crolleranno ancora Torri
per un Dio minore
inerte
o ancora cristalli
di umiltá desolante
saliranno a Dio giudeo
fisseranno in occhi sorpresi
di biasimo eternale
crociati infedeli
millenari cuori diseredati
scheletrici odi
miserabili rancori
malcelati
appassiti in campo sciamano
lavati in tuo nome
fuoriusciti da canne fumarie
inalandoti respiri
unendo cristalli
per porti corona.
Ancora un nuovo sole
alba dubbiosa
sbiadendo cristalli
d'inferno dantesco.
-Dimmi, maestro mio, dimmi segnore-
Comincia' io per volere esser certo
Di quella fede che vince ogni errore:
-Uscicci mai alcuno; o per suo merto,
O per altrui, che poi fosse beato?-
E quel, che 'ntese il mio parlar coperto,
Rispuose-Io era nuovo in questo stato,
Quando ci vidi venire un possente,
Con segno di vittoria, coronato.
Trasseci l' ombra del primo parente,
D'Abél suo figlio, e quella di Noé,
Di Moísé legista e obidiente;
Abraám patriarca, e David re.
Israél con lo padre e co' suoi nati
E con Rachele, per cui tanto fé;
Ed altri molti, e feceli beati;
E vo' che sappi che, dinanzi ad essi,
Spiriti umani non eran salvati-

Allah é grande accanto a te
Tu Dio c'altezza hai?
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