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Pubblicata il 18/05/2004
A ché parlare?
Nel concavo dell'anima
dimenticate parole
furono fermagli
contesi dall'IO
furono elapidi
e fragranza
forre che lo spirito
corrose
e furono catturate lucciole
dal silenzioso amare
furono sbiadito grido di dolore
assiepate e intraducibili
come caligine di ogni candore
furono il trovarsi di amici
battigia di addii
ritrovando morte
o pianto o rabbia
o il precipitar di mondi
e furono lividi ad un corpo immaturo
già ebbro di ardore.

A chè volermi......
io assiolo smodato della notte
nel ciottolotato che le parole
appiccano di luce
azzimo ed umile apotropaico uomo-oggetto
del destino?
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errore:

ciottolotato=acciotolato

leggenda:

elapidi=famiglia di serpenti velenosissimi

apotropaico=detto di oggetti, atti, iscrizioni e formule orali che, per la loro particolare carica magica, sono ritenuti atti ad allontanare o distruggere gli influssi malefici provenienti da persone, da cose, da animali o da avvenimenti

il 18/05/2004 alle 13:14

ho sbagliato ancora...oggi non ci sono con la testa:

acciotolato=ciottolato


il 18/05/2004 alle 13:44

Immersione lirica in un determinismo esistenziale cosmico che tuttavia non lascia arido il sentimento dell'uomo cui la parola non basta, e non soccorre, poiché l'espressione del sentire è altra, è "meta". Sempre a cuore aperto il dialogo con te stesso, con l'esistente, che si fa ricchezza di riflessione anche per il lettore.
Un caro abbraccio a te Valter.
Max

il 19/05/2004 alle 12:32

Ciao Max, oramai quasi unico a capirmi, sarà forse l'età che non mi è più competitiva, saranno i problemi sollevati che nessuno vuole più ascoltare.....chissà cosa mi lascia ad uno sterile rigurgito con me stesso.....se non ci fosse l'attenta tua metodica lettura. Chissà! Per ora ti abbraccio d'avermi fatto visita, a proposito, non ci crederai ma ho visto solo ora che deponi le tue poesie in un sito....l'ho solo visitato velocemente ora, ma l'ho già memorizzato e conto nei prossimi giorni di leggerti con grande piacere.

ciao
Valter

il 19/05/2004 alle 15:19