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Pubblicata il 29/01/2002
Navigo in acque tiepide nel chiarore ambiguo del mio aprile,
su un atlante sconosciuto punto il mio dito e traccio imprecise rotte,
seguendo la rosa dei venti e con le indicazioni di una bussola senz'ago arriverò da te,
non temo il corso di fiumi infuriati,
non temo i terremoti che mi faranno esitare i miei passi,
nulla mi fermerà per giungere da te,
ruberò il cavallo veloce come il pensiero,
volerò su tappeti da mille notti senza albe,
ancora un miglio e sarò da te,
per poi trovarmi a piedi in sconfinati deserti,
senz'acqua andrò avanti arrancando sulla sabbia bollente,
ancora un miglio e sarò da te,
e quando giungerò davanti al tuo sguardo,
metterò in un'ampolla tutte le tue lacrime,
le terrò con me come il ricordo della tua sofferenza,
ancora un miglio e sarà da te,
sarà da te, arriverà alle mie spalle e mi coprirà con la sua ombra sicura,
ed io diventerò schegge di luce,
sarò come polvere di ieri per te,
basterà la brezza della felicità che ti avvolgerà per farmi volare via,
e quando ti vedrò ancora, forse allora chiederai il mio nome
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...Alme come fai ha scrivere cosi???
Sai toccare il mio cuore come pochi...
é bellissimo il senso di questa poesia , non aver paura di sfidare il deserto , il mare per correre dal proprio amore...e trovare che lei non è piu tua...
Questo è quello che percepisco io , forse sbaglio l'interpretazione...ma quando l'ho letta questo è il messaggio che mi è arrivato.
Ciao Alme a presto...
Un bacio SARA

il 06/02/2002 alle 00:23

cara sara...hai trovato il senso delle mie parole...parlami un pò dei tuoi pensieri..magari scrvimi alla mia e-mail..
rockyjo@libero.it
ti aspetto

il 06/02/2002 alle 19:09