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Pubblicata il 06/05/2004
E' tutto così evanescente
le strade che cammino
le creature che tocco
gli sguardi che ballano con me
attimi di tango
i cieli che migrano nella notte
portandosi via la realtà.
Forse non è questo esistere
che sento nelle vene
forse ho paura di perdermi
o di svegliarmi in un pugno
di sogni soltanto
e sorridere dei miei disegni tecnici
alle motivazioni.

Saranno forse queste ultime parole
che mi troveranno assente di poesia
come una bottiglia
tra onde galleggiando e naufragando
parole d'aiuto o d'amore che sia
che solamente ieri erano al centro delle mie figlie
ed ora.........
ora, in questo preciso istante
si dissolvono anch'esse
dietro un sole oscuro e grandioso.

E la mia compagna, sì,
ho una compagna anch'io come tutti,
la madre tenerissima che toglie ogni peccato
che lotta attraverso un dolore
per stabilire la pace...........

Quel senso d'aver vissuto
che spaura tutto il resto
cammina per me, agisce per me,
conforta per me, ama per me.

Ed io, l'io che ricorda non più
di cinquant'anni è ritornato
alla terra dove si avvicendano stagioni
di fioritura soltanto
perchè immature:
la maturità vuole morte!..........
E' così tutto evanescente!
Le preghiere che hanno il presentimento dei giochi
e tolgono l'esperienza per gioire di nuove emozioni
i silenzi che tremano al freddo di calcolate azioni
o che imbastiscono un tempo senza fine all'orgoglio
o semplicemente si allungano d'incanti e sussurri segreti.
L'apparenza di un guscio umano senza veli
che invece è un labirinto di contraddizioni
comunque............

E tu che mi leggerai appeso ad un significato incerto
a cui avrò dato eclisse in ogni spiraglio, perdonami,
ho lacrime profonde che non so trattenere nella mia vita
soltanto, prendi questa pioggia per rugiada
che si dissolve nel giorno delle scelte.
Non avermi come nemico perchè non ho difese
il trovarmi è nel respiro che mi travolge nei polmoni dello spirito e nel rigetto alle sponde come naufrago.
Vuoi che sia così l'umanità vera, un significato di abbandono
che ci unisca oltre i particolarismi che dividono,
forse perchè noi uomini abbiamo un valore che non siamo ancora riusciti a scambiarci senza farne moneta o potere.
E' tutto così evanescente!
La materia stessa che è indecentemente aperta ad ogni costanza della vita non dovrebbe farci riflettere perchè in noi
è approssimarsi di conflitti?......e di malattie?
Voglio smettere trattenendo in me il negativo di queste parole
chiedendoti scusa ancora, volevo darti un messaggio di lavoro
così come è stato dato a me.
Il fuoco sale in cielo e la terra non l'attrae perchè le sue radici sono negli astri......un buon fabbro lo sa. Buon lavoro!

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Mi ha intimorito inizialmente la lunghezza, Sulphur! :-) "...gli sguardi che ballano con me/attimi di tango/i cieli che migrano nella notte..."... versi carichi di pathos che in un sorso breve si fanno godere appagando il lettore! E tutto un susseguirsi rapido di moti d'animo, esploranti l'anelito onirico di vita, di comunioni fragranti, di vive consonanze, e il suo contraltare: la crudezza disarmante, a tratti deturpante, della concreta esperienza nella quale tutti si incorre nel viaggio breve. Passione, tensioni e malinconie...un grido soffocato in fondo, un canto soave e acutissimo, come un'invocazione senza voce, come un dialogo fitto senza più parola, teso sulla subliminale corda dell'espansione dissipante d'un io che vaga gli spazi laceranti dell'impossibile...ma vero...profondo...intuire le forme dell'umana Armonia. Mi sono lasciato trasportare. M'arresto!
Un abbraccio con affetto.
Max

il 07/05/2004 alle 10:46

Caro amico, in prosa più che in poesia, una lettera uscita da una bottiglia (qual mi sento ora) che sull'onde di un "vulcanico sentire" si scrive da sola, ora da luci improvvise dal cielo, ora da cupe affermazioni del concreto. Non ho riflettuto, non ho paragonato le parole tra loro se di conflitto fossero intrinse, nulla ho fermato con il pensiero......un'unico messaggio che voleva essere un tappa ed una partenza. Una voce, sì, hai ben detto! Un'unica voce per un prisma di sensazioni. Forse ti sembrerà ridicolo ma mentre scrivevo era come se me ne andassi, perdessi quella coscienza che mi fa concreto,......e allora mi sono arrestato. Avrei attirato visioni di cui sarei stato ridicolo e per il contesto e per la natura delle stesse che mi avrebbero definitivamente bollato come un pazzo. Quando invece l'Armonia si tratta con le dovute pinze, disubbidendo alle certezze che la fanno sterile. Spero renderti con questa spiegazione (anche se di fatto non lo è) la mia fraterna amicizia.

un abbraccio
Valter

il 07/05/2004 alle 11:35