Mi ha intimorito inizialmente la lunghezza, Sulphur! :-) "...gli sguardi che ballano con me/attimi di tango/i cieli che migrano nella notte..."... versi carichi di pathos che in un sorso breve si fanno godere appagando il lettore! E tutto un susseguirsi rapido di moti d'animo, esploranti l'anelito onirico di vita, di comunioni fragranti, di vive consonanze, e il suo contraltare: la crudezza disarmante, a tratti deturpante, della concreta esperienza nella quale tutti si incorre nel viaggio breve. Passione, tensioni e malinconie...un grido soffocato in fondo, un canto soave e acutissimo, come un'invocazione senza voce, come un dialogo fitto senza più parola, teso sulla subliminale corda dell'espansione dissipante d'un io che vaga gli spazi laceranti dell'impossibile...ma vero...profondo...intuire le forme dell'umana Armonia. Mi sono lasciato trasportare. M'arresto!
Un abbraccio con affetto.
Max
Caro amico, in prosa più che in poesia, una lettera uscita da una bottiglia (qual mi sento ora) che sull'onde di un "vulcanico sentire" si scrive da sola, ora da luci improvvise dal cielo, ora da cupe affermazioni del concreto. Non ho riflettuto, non ho paragonato le parole tra loro se di conflitto fossero intrinse, nulla ho fermato con il pensiero......un'unico messaggio che voleva essere un tappa ed una partenza. Una voce, sì, hai ben detto! Un'unica voce per un prisma di sensazioni. Forse ti sembrerà ridicolo ma mentre scrivevo era come se me ne andassi, perdessi quella coscienza che mi fa concreto,......e allora mi sono arrestato. Avrei attirato visioni di cui sarei stato ridicolo e per il contesto e per la natura delle stesse che mi avrebbero definitivamente bollato come un pazzo. Quando invece l'Armonia si tratta con le dovute pinze, disubbidendo alle certezze che la fanno sterile. Spero renderti con questa spiegazione (anche se di fatto non lo è) la mia fraterna amicizia.
un abbraccio
Valter