La mia felicità è nei giorni santi
che scorrono tacendo in una goccia
sola di sole, ed io che vorrei tutta
berne l'essenza e osare primavera
mi illudo di un barlume di profumi,
del tuo profumo che va, e mi ghermisce
dalle narici i pensieri, e li stende,
ombre, ai tuoi piedi in docile armonia.
E senza compagnia mi dono al mondo,
il mondo, morto un Papa, che non cura,
se ne fa un altro, che sia morto un uomo,
e morto Cristo sa già che risorge,
il mondo del perché dietro la rete
senza risposta ora quieto dei cani
sia al mio sfiorarla ignaro lo stupore,
ora la smania di abbaiarmi l'orma
del nulla dei miei passi stanchi; e privo
di fede credo, e vedo te nel cielo
azzurro di domani, alba di donna,
credo di fede e vita nei miei occhi.