Doveva essere battigia (strano che non mi sia accorto di questo errore)...Mi sono arrovellato molto su questa poesia ma nono sono riuscito ancora a renderla secondo l'idea che avevo in mente...Ad esempio credo che vi sia bisogno di maggiore respiro tra i tre versi iniziali...qualcosa che spezzi il ritmo e "introduca" il verso "prendo in dote la tua pena". Inizialmente avevo scritto : "scaccio insetti dal mio letto inaridito"; non so se ho fatto bene a non inserire questo verso, ma nel complesso forse non è una poesia del tutto compiuta. Per quanto riguarda "qualcuno percuote mia porta", sono sempre stato affascinato dall'immagine della porta chiusa, poichè permette di condensare in un solo verso la solitudine di una casa, la paura dell'incognito (non a caso qualcuno PERCUOTE...) e l'ambivalenza del desiderio di tenere forse per sempre, a qualsiasi costo, la porta chiusa ad infinita solitudine...
P.S. se ti va prova a leggere la mia "la mela marcia sta sul tavolo". E' una poesia incentrata tutta su questo tema...
Ciao
Antonio
Più la leggo più mi convinco che proprio non va...Scusatemi se ho pubblicato tale scempio...
Grazie per il commento alla mela (è vero che è una poesia che allontana un pò il lettore, ma probabilmente è proprio ciò che volevo trasmettere quando l'ho scritta)...Ma non credo di buttarmi giù, solo do un grande valore all'autocritica, e al fatto di saper riconoscere i propri errori. Penso solo che non sia una poesia compiuta e che debba, quindi, essere rivista e ripensata...
Ciao e grazie per l'incoraggiamento
Antonio.
stavo per commentarla positivamente ma ho visto il tuo commento (proprio non va..) e allora lascio perdere e aspetto dell'altro..
ciao, giuss
