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Pubblicata il 19/04/2004
Come la contorta corteccia
di questi ulivi impetuosi,
i pensieri vacillano
in un mare in tempesta
ridestando colori assopiti
dal freddo.
Ora leggo tra i rami secolari
l'epica breccia,
di uomini segnati in volto
e in cuore,
di terre arse dal sole antico,
e sulle mani,
di lacrime e sudore.
Ora odo tra filari d'uva,
i vecchi canti
che assaporo con l'avidità
di chi al sole stende
le proprie vesti
e nudo d'anima e corpo,
volteggia nell'arcano mondo
delle passioni.
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Liberiamo desiderio affinchè le sue grandi braccia possano stringerci in eterno .... nell'oblio dolcissimo di un sogno ....
Un caro abbraccio ... e sorrisone!!!
E' bellissima ...
Cristiana

il 19/04/2004 alle 11:45

Allegoria di forte contrasto e di ragguardevole fascino lirico, Pirata! Associazione splendida con le vene dure e dolci di Puglia, di quel Salento rosso e saporoso d'azzurro e di verde che sempre incanta. Piaciuta assai.
E ora a lavorare! Salutoni :-)
Max

il 19/04/2004 alle 15:40

Grazie Rossana i tuoi complimenti sono per me sole in queste giornate uggiose....
;-)
M'

il 19/04/2004 alle 20:23

La visione di quegli ulivi pugliesi incastrati nel terreno sembravano esseri umani pronti a lasciare la zolla in cui erano piantati.
Era un sogno, giusto Cristiana, un sogno poter vedere quelle piante secolari correre in cerca d'oblio, come io stesso cercare pace in quella eterea visione...
Un baciottone Cri...e ripeto...
è stato un enorme piacer stamattina!
;-)))))
M'

il 19/04/2004 alle 20:27

Giustissima osservazione per quanto riguarda la metafora.
Sono stato in Puglia l'altro giorno (volevo chiamare Er ma il tutto è stato organizzato così di corsa che non avrei neanche avuto il tempo per un caffè) e quegli ulivi sono uno spettacolo unico, come i mandorli siciliani.
Un abbraccio Max, sperando per sabato....
;-)
M'

il 19/04/2004 alle 20:30