Sensibilissimi sensori
indagano in silenzio
macchie nel cielo al Neon,
senza poter esprimere
la meraviglia dell'anima,
teofania del Bagno di Diana,
si fa muto il pensiero
in ascesa allo stadio
anteriore alla parola.
Greve il peso della testa
su fragile bozzolo incompiuto,
sono piccole atrofiche ali
a percorrere cieli inferiori
dove navigano inadatti segni
bianche nuvole di semplici parole.
Le visioni si dipingono,
si amano e si ricordano,
ma non si possono raccontare.
Vertigini d'enigma
in occhi assopiti e stanchi
ricamano punti interrogativi
su palpebre di tulipano
dove evaporano lenti sorrisi
al tocco d'accordi rosa
nel fluir la notte come fiume
di topazi nei pori dell'anima
che osserva rapita e muta.