PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 14/04/2004
Bracci di mare interni
dove canali e lembi di laguna
sorridono tra le canne allungate dei falaschi.

Seguo zigzagando
con la barca
capricci topografici
sipari di teatri all'aperto...natura.

Accarezzo fili d'erba santonico
che toccano la prua
ecco un cormorano si abbassa a pelo d'acqua.

Venezia è alle mie spalle
lontana la folla con il suo chiasso,
il sole all'orizzonte
muto sta in un cielo carico di nuvole.

I miei occhi cercano il faro
ma vengono ammaliati dalla laguna
che nell'incertezza delle rive,
i canali bassi giocano
e mutano al lavorio delle acque...

Hemingway l'amava a tal punto
da adorare la nebbia
che umida e fredda entra nelle ossa,
negli inverni freddi dove regina è la tramontana,
nelle estati calde
dove non c'è l'ombra e il sole scoppia.

O vento o bora
spacca le mani dei vongolari
che raccolgono a trascino quel pane quotidiano,
Il salso che si deposita dappertutto e corrode
marmi bianchi d'Istria in Venezia.

Laguna
deserto
il tuo respiro è puzza...
severa, cruda mi sono innamorata di te,
le folaghe corrono al nido
mentre io per guardarti ahime...
son finita in una rete bilanciere.

E le famiglie in barca mi salutano
ballozolando sull'onda...


Alexia
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la dove la laguna fruscia vento e la nebbia è fantasma di memorie...Splendidamente evanescente e rievocativa di quel grande artista che ci ha amati ,da noi ben ricambiato..Ciao..LUna

il 14/04/2004 alle 18:31