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Pubblicata il 21/01/2002
Volgo lo sguardo e osservo
scorgo il colle
ove dimora l'orco
e scruto:
un albero di palma
tende i suoi strali
ricurvi in basso
ed api a migliaia
ne torturano i falbi boccioli.
La terra
ove ricade il fatuo seme
è bragia
e l'arida superficie
ha piaghe grandi
donde s'incunea il verme.
Con intenti occhi fisso
e, immerso in un pensiero,
mi fingo il demiurgo
dispettoso che ha creato
tutto questo Ordegno
difettoso che ci funziona
attorno e ci costringe
al giogo
dell'effetto e della causa.

Cammino e non m'illudo
che il tuono rimbombi
senza lo sfolgorio
del lampo in cielo,
che uno strappo poderoso
ci mostri in caratteri di fuoco
la parola,
il verbo,
il muro del pianto
dal quale irrompa il sacro volto.

Nella stanza è luce fioca
e da qui
scrivo .
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Complimenti Antonio, ho letto più volte questa tua ricercata poesia e devo dirti che oltre ad essere scritta molto bene mi ha dato forti emozioni.
Ciao
Paolo

il 21/01/2002 alle 20:09

Bella Antonio, ti confesso che ne ho compreso appieno il significato solo leggendola più volte. Ha un nescio quid di Leopardiano. La condizione dei viventi e dei non, è in fondo dura e votata ad un gioco di costrizioni. Tutto soffre, ma almeno qualcosa o qualcuno "vive" davvero, ad esempio nella forma dell'osservazione, pur immaginaria. Ciao e complimenti.
Dario

il 21/01/2002 alle 23:26

Ed in effetti è proprio nel finale il senso tutto della poesia: scrivere (vivere) al lumicino di una candela fioca (la ragione umana?) nonostante la mancanza e il vuoto di certezze assolute, l'aridità del mondo, la sua meccanica ferrea e ineluttabile, scrivere...

Ciao
Antonio

il 22/01/2002 alle 00:10

Grazie di cuore, per aver letta la mia poesia e per il commento così generoso...

Ciao
Antonio

il 22/01/2002 alle 00:11

Mi fanno moltissimo piacere, lo dico davvero, il tuo commento (già in sè molto bello) e la tua stima, sopratutto perchè credevo che la mia poesia non ti coinvolgesse affatto...Comunque non sono UN GRANDE POETA, sei molto gentile (non è falsa modestia), ma è davvero troppo.

Grazie di cuore
Ciao Antonio.

il 22/01/2002 alle 16:16