PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/03/2004
I
THE OLD STOVE
Nuovo
D'impresse memorie paziente
- Al sole il bagnato riluce.
Dimentico vuoti chilometri
D'ore bagnate - Lacrime
Cadono altrove.
Nell'impeto d'un soffio
- Porta che sbatte -
Ti sei palesata
Tardiva.
Decise
Le grida da fuori
M'assaltano - Trema la mano all'attesa.
Ma il giorno procede
Tra volti schizzati
Su sterili pagine chiare.
II
Ripenso al futuro:
Di ieri le assenze vissute
S'appartano, come sfumate.
Ma sempre presenti
Negli occhi
Di lacrime a stento seccati
S'attardano oscure
Le nubi: m'avvolgono.
Stanno a guardarmi
Curiose.
III
CATHEDRAL II
Un'altra tempesta
S'appressa
(Ed io che son fuori
Mi bagno).
Seduto di nuovo da solo
M'astengo dal viver concreto
Nel mare schiumante
D'estrose follie tutte uguali:
Sorridono i volti
Guardandomi bere.
E piove di nuovo, qua fuori
Bagnandomi anche i pensieri...
IV
Poi piovve: fu come restare
Sospesi sopra il mare.
D'umane aspirazioni
Rincorse, spiegazioni,
Sorrisi appena nati.
Romantici e bagnati
Gli amanti infreddoliti
Sfilavano rapiti
Nell'ombra prematura
Sull'umida radura.
V
Innato talento:
Star fermo sull'orlo
Del mare, scontento.
Un passo, una voce
M'assillano apatici e soli
Nell'ore più strane.
Eccola, giunge
Cercata e fuggita,
La vita.
Mi sfiora di nuovo
L'ingenua.
L'ignoro, paziente e scontroso,
Silente.
VI
SHOT CAFE'
Quando, da solo, davanti a me
Non guardi, mi perdo nel muro
Inutile e grigio, come tramonto
Al largo, nel mare.
Soffi di voci, rumori ed odori
Sfumati nell'aria, nel vento
Calante, alla sera, umida brezza.
Strano sarà l'averti ancora
Presente, davanti: sorriderò.
E tu anche, capendomi ancora,
Splendendomi ancora, negli occhi,
Rinati.
VII
Appressati a me, nella sera
Tremandomi addosso emozioni:
S'avvivano a te le candele,
Risplendono i lumi, frementi.

Mi parve una volta
D'averti sentita cantare:
La tua melodia m'innamora,
Il mondo d'intorno scompare.
VIII
Tempo scaduto: m'appresto a partire.
Ho un piccolo libro nero,
Con dentro le mie poesie;
Ho un grande buco nero:
Sono le mie malinconie.
Tempo scaduto: m'appresto a soffrire.

Pigiati - sardine - i troppi avventori
M'incrinano gli occhi:
Colpa non hanno
Eppure li odio
Uno per uno.

Diversi, e uguali
Gli sguardi mi sfidano,
Vogliono avere

Qualcosa di me,
Ho timore
D'averli inquietati.
IX
Fuori si fa sole ancora:
Mi trova colpevole, assente.
Presento il mio vuoto, scusante
Per tutte le ore che uccido.
Saprò rimandare, di nuovo,
La lunga rincorsa alla vita.
X
Chi vuoi che io sia,
Giorno nuovo:
Un sommo poeta,
Un cane bagnato,
Un fiore reciso,
Spezzato?
Chiunque tu voglia,
Sarò un'altra cosa:
Un'ombra improvvisa
Tra luci accecanti,
Un soffio di vento
In una stanza
___________ Chiusa.
XI
FIRENZE ORE SEDICI
Addio dolce cuore pulsante,
Città inumidita,
Di tutte le piogge un rifugio.
M'attendono un fuoco e un giaciglio,
Un caldo saluto d'amore
_____ Non più.
Finora
Il cielo ha sorriso, le notti
Mi sono passate
_____ Vicino.

Trattieniti un poco
_____ Nei sogni,
Per farmi piacere
Un'ultima volta,
_____ Poi vai...
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Non ho staccato un'attimo gli occhi....ingorghi di pensieri,hai fatto ruotare la mia testa fino alla fine
un suono continuo metallico industriale da sottofondo.
Non so perchè mi hai ricordato Apollinaire.
Ciao,Ale

il 24/03/2004 alle 22:16

Sei arrivato alla fine senza annoiarti? Bene, già questo è un complimento...
Di solito scrivo di notte, a casa. Questo invece l'ho scritto in diretta, in giro... In mezzo alla gente.
Esperienza che rifarò, credo, perché è interessante...
Se vuoi, potrai leggere qui il risultato!
A presto, grazie del tempo sprecato...
Ciao!

il 25/03/2004 alle 01:03