PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/03/2004
Poi non è che le cose vanno come te le immagini
che in questo, bisogna dirlo
la vita ha del talento.
Tu bevi dalla mia tazza
per leggermi un fondo di tè nero
dici che il mio corpo è un romanzo
ma non riesci a scriverlo.
Vicino a un ascensore cerco il bacio intenso
quello che stanca e fa il resto bianco
come una parola che non esiste.
Stretto nel cappotto hai un segreto
e più tardi, a cena
cercherai nel rosso-diciotto gradi
la forma del seno che mi hai cercato addosso
tra un velo di seta e di imbarazzo.
Ma adesso faremo come i gerani sui balconi
uguali e trattenuti
le stagioni non provano niente
se non che il tempo passa.
In fondo è soprattutto per quei tuoi occhi
che scoppio a ridere come un idiota,
mani bellissime per un pianoforte
la musica resta quando si estingue il suono
se ne va Chopin e i suoi silenzi per Solange
mentre George Sand per te resta una bigotta
e vai via anche tu
in un modo o nell'altro, non importa.
La strada di buche e di sussulti
buona per portare a spalla i santi
buona per mandare alla vendemmia pure le puttane
buona per arrivare al mare
ma non per noi.
Sono la figlia del Salento, signore.
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Mi piace come combini iper realismo e mito, sogno e pozzanghere di strada, in questi versi, poco letti ma che ahimè meriterebberero maggiore attenzione.
Brava
Zoedoz

il 26/03/2004 alle 14:10