Tremar
con brivido insolente
per freddo canto
di gabbiano solitario
Il monumento
sul cielo dipinge
ferrosa latta
e di marmo protende
braccia umane
nel mare inquieto
Quel molo
d'alba
che l'padre giovane
indica al figlio
romantico
sulla scia
della bicicletta
e del fiatone
lì accanto
Quella poesia
insita in tutte le cose
che sgrana alla vista
come ricamo
d'improvviso scucito:
e tanta pace
e tanti sogni
e tanto amore
impacchettato sott'infelici tetti
scoppiar lacrime
per la gioia del faro
che di ritmica speranza
tinge i lontani cuori
degl'uomini marinai
Infine a casa
dal porto
la corsa