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Pubblicata il 12/02/2004

Un antico messaggero
ha bussato alla mia finestra in un pomeriggio qualsiasi bagnato dalla pioggia,
un messaggero antico mi ha sorrisa non come tante altre ma come me stessa,
un antico messaggero mi ha rivelato segreti
che nessuno mai ha custodito e
sempre quel antico messaggero mi ha rivelato la fine…ma non del mondo…
la mia fine.
Un antico messaggero si è congedato da me e
vedo le sue spalle e ora so più di quello
che conoscevo vedendo il suo volto…
da un antico messaggero ho imparato la rassegnazione.
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Mi hai fatto rammentare la leggenda di Mozart: pochi giorni prima di morire, un signore vestito di nero, si presentò a lui senza rivelare chi fosse e gli ordinò una messa da requiem. Mozart si pose febbrilmente a comporre e la terminò esattamente il giorno prima di morire. Fin troppo facile ipotizzare chi si fosse nascosto dietro a quel misterioso committente in nero... la poesia è splendida e io spero che la metafora del messaggero e questa leggenda che ti ho raccontato possano scacciare lontano, molto lontano, esorcizzandola, la fine. Un bacione a te.
Michele

il 12/02/2004 alle 18:30

porca miseria è bellissima sta leggenda!!!!! però che bello se fosse vera! gracias miguel es siempre un gusto leerte aquì yo soy muy feliz de haberte come crìtico de mis poesias....gracias muy muy muy gracias

il 13/02/2004 alle 18:49

da un antico messaggero ho imparato la rassegnazione...irenegiulia

il 16/02/2004 alle 09:05